Il Senato ha votato per alzata di mano e, quasi all’unanimità, ha approvato la procedura abbreviata per il disegno di legge che introduce il reato di omicidio nautico, equiparandolo a quello stradale.

I gravi incidenti che si verificano periodicamente hanno spinto il governo a dare l’accelerata prima dell’estate.

 

Senato, omicidio nautico per regolare incidenti in mare

Il provvedimento era stato già approvato dal Senato il 23 febbraio 2022, ma era finito in stand-by a causa della fine della legislatura. Ora il testo tornerà in commissione Giustizia per valutare eventuali modifiche, per poi calendarizzarlo e passarlo alla Camera per l’ok definitivo.

La proposta di introduzione del reato di omicidio nautico e del reato di lesioni personali nautiche era stato presentato con un disegno di legge nel 2019, primo firmatario il senatore di Fdl Alberto Balboni. Il testo va a modificare l’articolo 589-bis del codice penale e prevede che “Chiunque cagioni per colpa la morte di una persona con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale o della navigazione marittima o interna è punito con la reclusione da due a sette anni”.

 

 

Nella relazione introduttiva, Balboni ha spiegato: “Con il presente disegno di legge si intende colmare una vera e propria lacuna normativa, inaccettabile perché non rispondente a criteri di proporzionalità tra i beni che si mettono a repentaglio (vita ed integrità fisica) e l’atteggiamento psicologico del reo, inaccettabile ancor di più ove si pensi che la medesima persona, responsabile della morte di un’altra, alla guida di un’automobile rischierebbe fino a diciott’anni, mentre alla guida di un’imbarcazione può cavarsela con appena sei mesi. In tale ottica diventa determinante incidere non soltanto sull’entità della pena e sulle misure che ne garantiscano l’immediata efficacia, ma soprattutto sul corretto inquadramento dell’approccio psicologico di chi, consapevole della pericolosità della propria condotta, ne accetta il rischio in totale dispregio delle pressoché inevitabili conseguenze”.

 

Si tratta di una corsa contro il tempo per arrivare pronti, tra qualche mese, in vista della stagione estiva ed evitare che altri incidenti rimangano quasi impuniti. Troppi gli episodi dalle gravi conseguenze: uno, per esempio, quello dello scorso luglio, che all’Argentario ha provocato un morto, un disperso e quattro feriti.

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